La Monsanto brevetta meloni non Ogm
L'Ufficio Europeo dei Brevetti ha concesso alla multinazionale dell'agrobusiness Monsanto di brevettare un melone ottenuto a partire da una varietà indiana 'selvatica' e che viene coltivato tramite le tecniche agricole tradizionali, quindi senza l'ausilio delle biotecnologie.
A renderlo noto è Simona Capogna della onlus Vas (Verdi ambiente e società) che sottolinea come questa privatizzazione sia "in aperto contrasto con la Direttiva europea sui Brevetti, che esclude la brevettazione di esseri viventi ottenuti con riproduzione convenzionale".
L’indignazione, spiega Capogna, nasce dal fatto che la parola “inventore” è attribuita a qualcuno che ha semplicemente scoperto una qualità naturale, non inventando nulla e anzi "realizzando una truffa ai danni dell'umanità".
"Inoltre, siccome tale qualità naturale è stata 'rubata' ad una varietà di melone indiana, appare evidente che si tratta sempre dello stesso copione di una secolare storia di biopirateria, che sposta i benefici delle ricchezze naturali, dal Sud al Nord del mondo" specifica la Capogna .
Si tratta della stessa storia che racconta il documentario 'Geni fuori controllo', di Bertram Verhaag e Gabriele Kröber. In particolare, in questo caso la concessione rilasciata dall'Ufficio brevetti europeo è ancora più grave perché si tratta di brevettare un qualcosa di già esistente in natura, che non ha richiesto l'intervento dell'uomo.
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